giovedì 2 maggio 2013

Il mare



Sono riuscito a parlare con il mare,
mentre si descriveva mi sono sentito piccolo.
Quando gli ho parlato di te,
lui si è sentito piccolissimo.




martedì 23 aprile 2013

La dissimulazione



Di tutti i vizi quello che odio di più è di gran lunga la dissimulazione.
Essa è l'anticamera della falsità, il precursore della menzogna.

Ieri mi è capitato di dovermici confrontare. 
A vederla bene, alla fine sarebbe stata un controprova che avrebbe dovuto darmi forza, coraggio. Ma non ce la faccio, non mi piace.

Reagisco male, mi inalbero come dicono i colti, m'incazzo come un caimano come dico io.

La dissimulazione è una prova di debolezza, chiara come un focolare in una notte di luna piena allo sboccare di maggio. Ma proprio perché nasconde paure fa incazzare di più.

Perché nascondercisi dietro, quando invece dovrebbe essere un messaggio chiaro: "dammi una mano, aiutami se puoi"

E invece no! 
Rifuggimi, dunque, ma la tua strada sarà più lunga e assai più pericolosa.

Ciao!





lunedì 1 aprile 2013

La Pasquetta

Una Pasquetta diversa, a tratti anche bella: stamattina visita a mio padre e poi via, liberi come il vento... Auguri!

martedì 26 marzo 2013

Ma dove vogliamo andare...



Forse qualcuno di voi se ne è già accorto, per gli altri ve lo dico io: siamo nella merda!
Ma non così per dire, proprio nella merda quella più profonda. E ci sta pure bene!

La situazione politica è al limite del ridicolo, anzi, ormai siamo oltre. Il mondo imprenditoriale vacilla, l'occupazione è un miraggio, i soldi terminati. 
E gli italiani che fanno?!
Una buona percentuale, quella diciamo più tecnologica, si limita a condividere su facebook link che inneggiano allo sdegno, salvo poi sdegnarsi davvero se qualcuno prova a fargli capire che esprimere un'opinione con un link è come legare il cane con la salsiccia.
Un'altra parte si limita a tifare faziosamente per una parte piuttosto che un'altra. 
Quasi tutti inneggiano a Francesco, che per essere simpatico è pure simpatico, ma che non ci risolverà i problemi, visto che i suoi sono, in quanto a gravità, pari ai nostri.

Pochi, troppo pochi, hanno capito che così stante le cose, non ce ne toglieremo. 

Qualcuno aveva sperato in Grillo e nei suoi "cittadini".
Ad oggi non solo non stanno proponendo nulla, ma cominciano a far parte del problema stesso. 

Monti si candida a tutto. Non ha capito che, anche grazie a lui, abbiamo finito le risorse, oltre che le speranze. L'unica utilità che gli è rimasta è quella di evitarci Casini come capo della mini-coalizione di centro.

Bersani e i suoi hanno toccato il fondo. Non sanno cosa fare, con chi farlo e come dirlo. Anzi, sul come dirlo lo sanno benissimo: in modo sbagliato! Ogni volta che sento in TV i vari Marino,  Fassina, Bindi, Finocchiaro, mi rendo conto che con questi non vinceremo mai. Stanno sulle palle al 90% degli italiani, questa è la verità. E se stai sulle palle alla gente, come puoi pensare di vincere le elezioni? Ormai c'è aria di smobilitazione: Renzi con il suo esercito è alle porte e stavolta non farà prigionieri.

Il PDL è agghiacciante. Senti costantemente qualche esponente, per lo più giovani donne anche belline, che però sono foriere di una simpatia pari a quella di una secchiata di merda su di un muro bianco, dire: noi dobbiamo pensare agli italiani che non arrivano a fine mese, alle imprese indebitate, al fisco, all'occupazione, alla crescita, etc etc (un mantra chiaramente mandato a memoria). E fin qui tutto anche comprensibile. Poi vai a vedere le uniche cose che hanno organizzato e ti accorgi che sono di tutt'altro indirizzo: l'occupazione del tribunale di Milano e la manifestazione a Roma contro i giudici politicizzati. Ovvero l'orto del loro padrone. Con buona pace degli italiani e del loro fine mese...

Bene, ora potete tornare tranquillamente a condividere link sullo sdegno verso la casta. 
Ciao!







domenica 24 marzo 2013

Per emozionarsi un po'...



Generalmente non mi emoziono facilmente, ma ogni volta che riguardo questo video mi vengono i brividi...

http://youtu.be/_AqALytJ8oU


sabato 23 marzo 2013

9marzo1989


Quando mi chiesero perché avrei fatto "Tano per sempre", rimasi perplesso. 
Perché, mi chiesi io stesso?!
Il ricordo, dopo quasi 25 anni, inevitabilmente svanisce, diventa etereo, avvolge ombre.
Poi si arriva ad un punto in cui guardarsi indietro aiuta ad andare avanti. E così, ho pensato, "Tano per sempre" è uno spettacolo per andare avanti.

Era il 1989 quando mio padre morì. Un giorno di marzo caldo, non come quelli di questi tempi. Aveva 46 anni appena compiuti. Un ragazzo, poche balle.

Io a luglio di anni ne faccio 45, siamo quasi coetanei. Un età di autodeterminazione, in cui ci si sente giovani nonostante gli altri, soprattutto quelli più giovani, certifichino il contrario. Ma si va avanti...

Dal 1989 al 2013 non sono passati 25, è passata un'era!

"Tano per sempre" è il racconto di un'era! 

Credetemi: è stato emozionante provare questo monologo. 

Un dialogo a due: da una parte io, che parlo per entrambi, dall'altra lui, che non parla ma mi accompagna, mi assiste e, ne sono certo, si diverte pure.
Pensarlo alle prese con facebook, con uno smatphone, con un tv lcd, è di per se spassoso; immaginarlo alle prese con gli stessi strumenti, ma da lassù in Paradiso, è addirittura esilarante.

"Tano per sempre" è un inciso di come è cambiata l'Italia, e di come siamo cambiati noi di conseguenza. O viceversa.

Un modo simpatico, divertente, originale, per ricordare una parte di se stessi che se ne è andata, ma che rimarrà impressa nella memoria!


La replica di Carmagnola è fissata per sabato 25 maggio 2013 al teatro Elios. Inizio ore 21

                                                                        (tratto da un'intervista di presentazione dello spettacolo)



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venerdì 22 marzo 2013

Lo stolto guarda il dito...



In Italia siamo i campioni del mondo nel lanciare fango alla luna.

L'ultima proposta evocata da più parti, che per la verità andava già di moda qualche mese fa, è la diminuzione dello stipendio dei parlamentari, nonché il numero.
Sembra che questa sia la panacea contro ogni male, la taumaturgica risoluzione contro tutti i dolori che ci affliggono.
Lo chiedono per primi i cittadini, e per secondi gli stessi politici, ma lo esigono, cosa più importante, i sondaggi, strumento con cui i secondi tengono per le palle i primi.

La cosa a me pareva pleonastica, ma per onore di informazione mi sono voluto informare sul problema.

Ecco i dati: qualora non diminuissimo stipendi e numero di parlamentari risparmieremmo un numero di poco superiore allo 0.1% del PIL. Tanto per dare un ordine di grandezza, le multe a cui siamo costretti da chi non rispetta le quote latte, ci costano ogni anno 4 volte di più!

E poi non risolveremmo comunque il problema. 

Faccio un esempio di ordine calcistico, tanto così per capirci: se io fossi il presidente di una squadra con un  portiere che non prende una palla neanche se gli sbatte contro, un centravanti che non segna neanche coi carabinieri e un allenatore che non conosce la differenza tra un 4-4-2 e una regata di vela, non è che dimezzandogli gli stipendi questi cominciano a vincere. E' vero, posso risparmiare, ma la retrocessione non me la leverebbe nessuno.

Ora, traslando l'esempio di cui sopra alla politica italiana, non è che se io dimezzo il numero di parlamentari questi cominciano a legiferare meglio. Risparmierei qualche soldo, per carità, ma continuerei a navigare nello sterco. 

In Italia avremmo bisogno invece di politici veri, gente che guadagni una vagonata di denari, ma che ci dia la certezza di toglierci dal guano. 
Perché proprio qui sta il punto: crescere!

Sono concorde con voi che questi politici (ripeto, questi), guadagnano troppo, che per la maggior parte non andrebbero bene neppure a soffiare sulle minestre, ma non concordo con voi quando, nonostante tutto, continuate a votarli, salvo poi blaterare che è tutto "un magna magna".

E soprattutto sono convinto che ci serva un Messi, un Ronaldo, un Pirlo con gli ingaggi che ne conseguono, non un Morganella qualunque oltretutto sottopagato!



Il momento degli addii...



E' un periodo di addii. 
Questo di Mennea non me l'aspettavo, altri da tempo erano scritti...

lunedì 18 marzo 2013

Ricordo di un padre...



Quando mi chiesero perché avrei fatto "Tano per sempre", rimasi perplesso. 
Perché, mi chiesi io stesso?!
Il ricordo, dopo quasi 25 anni, inevitabilmente svanisce, diventa etereo, avvolge ombre.
Poi si arriva ad un punto in cui guardarsi indietro aiuta ad andare avanti. E così, ho pensato, "Tano per sempre" è uno spettacolo per andare avanti.

Era il 1989 quando mio padre morì. Un giorno di marzo caldo, non come quelli di questi tempi. Aveva 46 anni appena compiuti. Un ragazzo, poche balle.

Io a luglio di anni ne faccio 45, siamo quasi coetanei. Un età di autodeterminazione, in cui ci si sente giovani nonostante gli altri, soprattutto quelli più giovani, certifichino il contrario. Ma si va avanti...

Dal 1989 al 2013 non sono passati 25, è passata un'era!

"Tano per sempre" è il racconto di un'era! 

Credetemi: è emozionante provare questo monologo. 
Un dialogo a due: da una parte io, che parlo per entrambi, dall'altra lui, che non parla ma mi accompagna, mi assiste e, ne sono certo, si diverte pure.
Pensarlo alle prese con facebook, con uno smatphone, con un tv lcd, è di per se spassoso; immaginarlo alle prese con gli stessi strumenti, ma da lassù in Paradiso, è addirittura esilarante.

"Tano per sempre" è un inciso di come è cambiata l'Italia, e di come siamo cambiati noi di conseguenza. O viceversa.

Un modo simpatico, divertente, originale, per ricordare una parte di se stessi che se ne è andata, ma che rimarrà impressa nella memoria!



                                                                        (tratto da un'intervista di presentazione dello spettacolo)












mercoledì 13 marzo 2013

"Tano per Sempre"



La nuova stagione teatrale inizierà Sabato 13 aprile 2013 a Carignano (TO) teatro Alfieri, ore 21

Solo più 24 posti disponibili.

Le prevendite sono aperte a questo inidirizzo email: garinius@gmail.com

oppure mia pagina facebook

http://www.facebook.com/rogerfazio


A breve la descrizione dello spettacolo :)

mercoledì 6 marzo 2013

L'illusionista



C'e' stato un tempo in cui ognuno di noi credeva di cambiare il mondo.
Poi, crescendo, abbiamo pensato bene di cambiare noi.

Lo stesso vale per la società in cui viviamo!

Tutti vorrebbero modificarla, rivoluzionarla, infarcirla di valori, di giustizia, di libertà.
Saremmo disposti a sacrificarci per un bene comune più alto, traslato in un luogo in cui la felicità è considerata tale solo se possiamo condividerla con gli altri.

A parole!
Solo a parole!

Poi ci incazziamo se non sappiamo cosa fare la sera o se la ragazza non ci fa vedere la partita.

Ho visto di tutto.
Ho visto alcuni credere a pagliacciate e altri ad illudersi per pagliacciate ancora più grosse.
Ho visto gente che per la troppa voglia di vincere, ha perso tutto.

E non pensate subito a Bersani!

Ciao!




sabato 2 marzo 2013

Da Torre Pellice: Valpe - Alleghe. Gara 6 quarti finale playoff. In diretta dalle 20.30


Quarto gol del valpe. In semifinale!!!
Valpe in vantaggio. 4 minuti e poi saranno semifinali. È una bolgia!
Pareggio del valpe!!! Al secondo minuto del terzo tempo. È iniziata la bolgia!!!
Fine secondi tempo. Valpe sotto di uno, ma in partita
Esplode lo stadio. Gol della valpe. 1-2
Raddoppia l' Alleghe al minuto 8.50
Sempre Alleghe avanti. Valpe soporifera
Fine primo tempo. Alleghe avanti di 1 meritato
Alleghe in vantaggio al min. 9.10
Si inizia. Qualche vuoti sugli spalti, ma gente calda
Inizio ore 20.30

I profeti del giorno dopo...



"Io lo sapevo - Ve l'avevo detto - Noi l'avevamo proposto -  Se non fosse per gli altri, a quest ora..."

In questi giorni post elezioni, due frasi su tre dei politici sono simili a quelle qui sopra.
Sono i famosi "profeti del giorno dopo", tipo quelli che trovi all'ippodromo che ti dicono il nome del cavallo vincente solo quando la corsa è finita. 
Questi lo fanno con la politica: io lo sapevo, te l'avevo detto. Ricordi?!
Io non ricordo nulla! Cerco di dimenticare.

Eppure, qualcosa non mi torna.

Grillo era accreditato di un consenso importante fin dal 2008 (secondo V-day), passando dai risultati di Parma e finendo da quelli della Sicilia.
Il centrodestra qualcosa aveva subodorato, e infatti aveva di corsa richiamato un comico alla guida delle sue fila.
Il centrosinistra, come sempre, ci arrivava il giorno dopo. 
Dal Fassino 2009 alle dichiarazioni D'alemiane degli ultimi giorni, si capiva che non avevano la più pallida idea di ciò cui sarebbero andati incontro.

Eppure c'era un tempo in cui Grillo (che non aveva ancora questo consenso, ma che ne stava buttando le basi), fu vicino al centrosinistra, tanto che, proprio nel 2009, vedendosi rifiutata la sua candidatura alle primarie, suggerì: "prendetevi almeno il mio programma. Fatelo vostro, ve lo regalo!"
Ci furono risate grasse, pacche sulle spalle, ilarità generale.
Questi fenomeni di politici non capivano che gli si sarebbe rivoltato tutto contro entro breve. Non capivano che le cose una volta che non le puoi più combatterle, le devi almeno assimilare. 

Niente! 
"E' un fascista, un antidemocratico, con lui si va verso la Grecia!", si sentiva dire nelle sedi di partito, da Trapani a Tarvisio.

Ma come - si chiedeva l'elettore medio - dopo tutto quello che questi politici ci hanno fatto, il pericolo adesso è Grillo?! 
Vaffanculo, io lo voto! - concludeva soddisfatto.

Per questo Fassino ora non dorme più la notte. 
Proprio lui che ci aveva visto lungo fin dal lontano 2009!






venerdì 1 marzo 2013

Napoli - Juve guardala in diretta sul blog!





Minuto 93 - Finisce così: 1-1. Napoli qualcosina di più, Juve sorniona. Alla fine è giusto il pari. 
Ciao

Minuto 90 - Siamo nel recupero. Conte, col suo gatto soriano in testa, è indemoniato. A Mazzarri forse va bene così...

Minuto 85 - Sostituito Vucinic, 85 minuti in ritardo! Pogba al suo posto

Minuto 82 - E' entrato Matri. Cambiato niente!

Minuto 73 - Un paio di ottime occasioni per il Napoli. La Juve è più forte, ma al momento è quella tra le due ha meno occasioni di vincerla!

Minuto 66 - Un paio di mischioni nell'area della Juve. 

Minuto 64 - Effettivamente i 3 centrocampisti della Juve sono davvero forti. Quelli del Napoli cattivi.

Minuto 58 - Parata di Buffon che poi, come sempre, alza il pollice alla Fonzie!

Minuto 50 - E' una di quelle partite in cui Vucinic andrebbe lapidato in pubblica piazza...

Minuto 46 - Iniziato il secondo tempo, ignoro se ci siano stati cambi.

Minuto 45 - Sportellata di Cavani a Chiellini. A naso sempre fatto apposta, ma tant'è. Cartellino biondo per il napoletano. 
Finito il primo tempo: 1-1

Minuto 43 - Pareggio del Napoli. Scarpata do Inler dai 25 metri sotto il sette. Buffon era con il pollice alzato: sorpreso!

Minuto 35 - Si ha l'impressione che se al posto di Vucinic ci fosse Gabionetta del Crotone si sarebbe 3-0 e tutti a casa...

Minuto 29 - Legnata sulla testa di Britos. Momenti di paura, poi si alza e crede di essere Federica Pellegrini. Sta provando a rana al momento.

Minuto 25 - Pandev è più inutile di Gasparri nel PDL

Minuto 18 - Vucinic se ne è mangiato un altro. Questo era fatto!

Minuto 15 - Campagnaro ha appena effettuato il più classico dei "dribbling del falegname". Vucinic nel frattempo si è divorato un gol

Minuto 12 - Rigore richiesto dalla Juve. Se quello è fallo, io sono Rocco Siffredi (occhio alle mie qualità fisiche...)

Minuto 9.30 - Juve in vantaggio. Gol di Chiellini su cross di Pirlo. 
Il Napoli rema che è un piacere.

Minuto 5 - Comincia a sentirsi la mancanza della fantasia di Aronica nel Napoli...

Minuto 1 - si inizia. Non c'è nessuno allo stadio. No no....
La Juve difende a 5, il Napoli parte indiavolato. Vedremo! - 

giovedì 28 febbraio 2013

Comunista!



C'è un uomo, piccolo, con le orecchie grosse, che si vanta da anni di essere l'ultimo baluardo contro il pericolo comunista. Ovvero, tutto ciò che non è come lui.
Ma noi, depositari della verità, sappiamo che è una guerra che non può essere vinta perché non la si può combattere: mancano i nemici!

Sapete quanti in Italia sono ancora comunisti?

Ve lo dico io:

Antonio Ingroia: 2.25%
Marco Ferrando: 0.26%
Nichi Vendola: 3.20%
Adriano Lotito: 0.01%

Insomma, un pugno di nostalgici.

Poi ci sono quelli che comunisti non lo sono, ma sono, come piacciono autodefinirsi, "democratici", più o meno di sinistra,
Il piccoletto di cui sopra si ostina a definirli comunisti facendo finta di non sapere che sono i suoi migliori alleati. Per questo dovrebbe chiamarli "i Salvatori" (suoi).

I "Salvatori", sono quella fetta di paese che legge i quotidiani, che sventola un diploma (se non una laurea), che arriva ad avere conoscenza di Guido da Montefeltro, che cita qualche passo di Marx e che ha una propensione spiccata per l'autolesionismo.

Non vota Renzi alle primarie, no: vota Bersani. Vota la sinistra, quella ortodossa.

Fanno spallucce se qualcuno gli spiega che con quell'altro, più giovane, che sa parlare la lingua del XXI secolo, che sa di internet e cita Ligabue, che è difficilmente ricattabile e ancor meno attaccabile dai volponi che stazionano affamati sull'altra sponda.

"Il Salvatore" fa spallucce e va avanti fiero con il suo diploma (o laurea) come uno scudo contro la contaminazione dell'ignoranza. Ascolta in TV i suoi esponenti esibirsi in masturbazioni cerebrali e arzigogoli letterari e ne va fiero: lui li capisce!

Non basta spiegare che con Renzi si avrebbe una maggioranza salda (perché così è, poche balle), che si sarebbe attinto all'elettorato Grillino, che si sarebbe relegato alla pensione forzata "il gaglioffo di Arcorae", che si sarebbero accantonati definitivamente i mestieranti della politica (cosa che per altro si è ottenuta lo stesso).

No, "il Salvatore" continua a non credere. E fa spallucce.

Alla fine perde e s'incazza con quelli che hanno votato "quegli altri"!

Un consiglio, "Salvatori" miei cari: posate per un attimo i vostri quotidiani e andate e mettete il naso fuori. Se non ve ne foste accorti, c'è un paese in agonia, un paese che muore giorno dopo giorno. A breve, di questo passo, conteremo i morti per le strade! E non dite che non vi avevamo avvertito!

Amen!












mercoledì 27 febbraio 2013

Benvenuti in Italia




I 4 scenari possibili dopo il voto. 

Prestate attenzione:


Ipotesi 1

Si torna al voto a breve, previa una legge elettorale che abbia un senso. Con questa puttanata appunto ribattezzata "porcellum", non si va da nessuna parte. Va da sé che ci troveremmo di fronte ad un nuovo balletto di leader, di primarie, cazzi et mazzi.
Ipotesi altamente improbabile! 


Ipotesi 2

Si tenta una comunione d'intenti, leggasi alleanza, tra centrosinistra e M5S. Il problema è che i Grillini, i quali potranno ancora vantare una sorta di verginità, non vorranno sottostare a logiche prettamente partitiche. Non è la loro guerra e non la combatteranno, se non per qualche breve scaramuccia su temi a loro cari. Troppo poco. 
Ipotesi difficilmente percorribile.


Ipotesi 3

Governo di salute pubblica. Centrosinistra e centrodestra si siedono allo stesso tavolo per varare le riforme più urgenti, compresa la legge elettorale, poi nella prossima primavera (2014), si torna alle urne. E' chiaro che sarebbe una soluzione da centro d'igiene mentale, non fosse altro per le resistenze delle frange più estreme degli schieramenti (ve li vedete insieme Vendola e La Russa a legiferare?!). Sia Bersani che, soprattutto, Berlusconi sono talmente scafati per non sapere che un interregno simile produrre l'incremento esponenziale dei consensi verso Grillo.
Ipotesi da scartare.


Ipotesi 4 

Governo tecnico. Si fanno già alcuni nomi, Amato su tutti.
L'ultimo governo Monti non aiuta in questo senso. Appoggiare un'altra transizione vorrebbe dire rischiare grosso alle prossime urne. I berluscones farebbero di tutto per girarsi dall'altra parte, il Pd potrebbe provarci, non foss'altro che a loro piace perdere facile. Grillo ne starebbe fuori per i motivi di cui l'ipotesi 2. Detta così sarebbe improbabile, ma se il tutto fosse limitato ai prossimi mesi per via delle riforme, potrebbe anche essere una via percorribile.
Anche perché non ci sarebbero altre strade.
Ipotesi da tapparsi il naso, ma più probabile.



Benvenuti in Italia.



martedì 26 febbraio 2013

L'italiano vero




Chi è, come si muove, cosa dice, come lo dice?  E soprattutto: come pensa?
Ieri non abbiamo assistito solo alla tornata elettorale, ma ad un compendio di scienza sociale. Una sorta di grosso documentario, uno di quelli all'Alberto Angela, tanto per capirci. Immaginate la suadente sua voce, una musica barocca si sottofondo e lasciatevi trasportare:

"L'italiano vero" è una specie che, a differenza del muflone e dell'orso marsicano, non ha problemi di estinzione, e anzi, nell'ultimo ventennio, ha visto una crescita demografica senza precedenti per tutte le altre specie viventi. 
Vive prevalentemente in cattività e in ambito urbano o bucolico, in pianura come in altura.
E' organizzato in branco. Il capo viene eletto e si presenta loro in forma spirituale, quasi divina. Generalmente questa guida "dell'italiano vero", non da prova di forza, o di coraggio, ma pare avere qualità di persuasione fuori dal comune. Pare, ma questo non è dato per certo, che qualora questa non bastasse, la guida sarebbe disposta  ad utilizzare metodi di acquisizione previo esborso di denaro.  Grilloch, noto etologo svizzero grande conoscitore "dell'italiano vero",  afferma che tale acquisizione è una peculiarità della specie che vive più a meridione, verso il caldo, mentre quelli che stazionano a nord, sarebbero propensi ad intendere una comunità meno aperta, soprattutto verso quelli del sud.
"L'italiano vero" ha una strana concezione della società che lo circonda. La accetta, ma tende a non condividerla. I maschi paiono essere appassionati di un gioco che alcuni scienziati hanno ribattezzato "calcio", mentre le femmine ad un'esperienza vissuta in terza persona: "i reality".
Ogni cinque anni, ma talora anche prima, "l'italiano vero" viene chiamato a riunione per eleggere il proprio capo. Il succitato Grilloch, ha notato che negli ultimi tempi, per quanto i candidati siano cambiati vorticosamente, la vittoria vada sempre al solito esponente.
Un esemplare ormai anziano che, stranamente, si accoppia frequentemente con esemplari molto più giovani di lui. Alcune addirittura cucciole. 
Nonostante una parvenza democratica, la peculiarità che si riscontra nelle comunità "dell'italiano vero" è la totale impunità degli elementi che ricoprono posizioni di comando, ai quali si affiancano migliaia di altre  figure con compiti non ben specificati, ai quali è oltremodo estesa tale impunità.
In conclusione possiamo affermare con una certa valenza scientifica, che "l'italiano medio" è una specie che, seppure non in pericolo di estinzione come precedentemente detto, abbia una cultura sociale priva di ogni elemento razionale di base che ne farà, nell'arco dei prossimi anni, una specie altamente a rischio anche per via di un fattore aleatorio: la restituzione dell'IMU!




lunedì 25 febbraio 2013

Risultati in diretta elezioni 2013




Ore 21.45 Dopo 7 ore di diretta, stacco. Alla fine poteva essere una giornata storica e in qualche modo così è stato. Che cosa abbiamo risolto, mi chiedete?! Nulla, ma ora abbiamo davvero la consapevolezza di avere ciò che ci meritiamo. Ciao a tutti!


Ore 21.30 Ma se non li smontassimo neppure i seggi!?

Ore 20.55 Due sono le certezze di questa tornata elettorale: gli errori di valutazione dei sondaggi e degli elettori!

Ore 20.45 Parla Enrico Letta. Adesso ho ben chiaro perché il PD anche stavolta non ha vinto!

Ore 20.35 Parla Al(f)ano. Al suo fianco Capezzone. Potessi scegliere, preferirei avere di fronte il plotone d'esecuzione!

Ore 20.30 La domanda impellente è questa: vista l'alta probabilità di nuove elezioni a breve, cosa inventerà Berlusconi per convincere il suo elettorato? Girano già un paio di opzioni: abolire le scoregge negli autobus oppure ridare la verginità alla Minetti! Votate...

Ore 20.20 Se potessi godere dell'impunità per un paio d'ore, Capezzone vivrebbe momenti molto preoccupati!

Ore 20.00 Piove, governo incerto!

Ore 19.35 Dichiarazione di Oscar Giannino: "Dall'alto delle mie lauree, dei master e dello zecchino d'oro, dovete credermi: ho vinto io!"

Ore 19.30 "Ovulazione" Civile di Ingroia è ufficialmente sotto un treno!

Ore 19.25 Non pensate male, non pensate male, non pensate male..
In Campania e in Sicilia vince di 10 punti il centrodestra. 
Perché cazzo pensate male!?

Ore 19.20 Cominciamo a pensarci. Qualora vincesse Berlusconi anche alla camera, mi consigliereste il caldo del Sud America o il pragmatismo scandinavo? 

Ore 19.15 Ho il terrore che intervistino la Santanchè

Ore 19.05 L'ho già detto che Mentana è antipatico!?

Ore 19.00 Qui nessuno ci capisce più nulla. Si ha la sensazione che alla fine abbiano, ma sopratutto abbiamo, perso tutti...

Ore 18.25 Casini ammette la sconfitta. E' per noi una delle poche vittorie odierne!

Ore 18.15  Ripeto: Mentana è insopportabile!

Ore 18.10 Su LA7 continuano a dare le proiezioni. Sui giornali, invece, danno gli scrutini sul 20% delle schede (quindi dati reali), in cui la situazione è diametralmente opposta. 

Ore 18.05 C'è qualcosa che non quadra, lo ripeto!

Ore 18.00 Mentana è insopportabile! 

Ore 17.35 Ora esce un istituto che dice: centrosinistra avanti di 10 punti. A breve i sondaggi di quelli di scherzi a parte.

Ore 17.25 Renzi è l'unico del centrosinistra a ridere oggi. Negli occhi ha un'espressione inequivocabile: ve l'avevo detto...

Ore 17.00 Sono dovuto uscire a fumare perché non riuscivo a capacitarmi di ciò che stavo vedendo.

Ore 16.50 Ragazzi stiamo andando verso la catastrofe. Al mio avviso calate le scialuppe in mare..

Ore 16.25 Prime proiezioni, il centrodestra avanti. Sto preparando le valigie 

Ore 16.05 La dico grossa: Crosetto mi sta simpatico. Pensa te... 

Ore 15.50 La Meloni su La7 ha un trucco zoccoliaco... 

Ore 15.40 Grillo, si dice, è sopra il 20 e non di poco... 

Ore 15.10 Se sti exit poll sono giusti, mi faccio frate cistercense

Ore 15.05 prime previsioni

Bersani 34%
Berlusconi 29%
Grillo 19%
Monti 9.5%

Ingroia 2%


Ore 15.00
Iniziamo!




Segui i risultati delle lezioni sul blog!



Facciamo informazione, via: i risultati in diretta!

Condividete!!!




domenica 24 febbraio 2013

Silenzio elettorale



Rispettiamo il silenzio elettorale con una massima generalista:

"Se ogni italiano, nel giorno del voto, leggesse 10 pagine di storia random, alcuni partiti di maggioranza prenderebbero lo 0 virgola qualcosa"

Ai posteri...

sabato 23 febbraio 2013

Un messaggio chiaro


E' inutile girarci in torno ragazzi, le scelte alle prossime elezioni sono 2: o continuare a fidarsi delle vecchie dirigenze partitiche oppure svoltare decisamente sul nuovo.
In entrambi i casi scelte coraggiose, quasi imprudenti. Effettivamente ci sarebbe una terza via, quella del NON voto, che è da scartare in anticipo. Per mille ragioni non ultima quella morale.
Votare per ABC, dove A è Berlusconi, B è Bersani e C è Casini con tutti i porporati di cui si compone il suo seguito è un'opzione.
Non si rischia, non si fa un salto nel buio, si sa già quello che ci aspetta. E questo è proprio il suo limite. In buona sostanza: si va avanti tentennando, tenendo al guinzaglio il debito pubblico, spese dello stato, evasione fiscale. Ma è proprio il guinzaglio che preoccupa di più: abbiamo imparato a sentircelo stretto noi classe media, salvo poi vederlo eccessivamente lasco per quelli che questa crisi in buona sostanza l'hanno generata e ora se ne tengono fuori. Tutto già visto, già sentito. Ma è un'opzione.
Dall'altra parte della barricata ci sono i novissimi: liberisti talmente trasparenti che hanno un capo che dice di aver fatto di tutto, anche lo zecchino d'oro, salvo poi essere smentito draconianamente dai suoi stessi amici. Il magistrato che ha lottato contro la mafia, ma che viene disegnato dagli avversari come il peggiore dei criminali. Il comico che parla alle folle, suggerito da un figuro oscuro che sembra Branduardi. Insomma tutto il campionario della fiera di paese. 
Poi guardi meglio e ci trovi l'Italia che si emoziona, che sogna, che vuol ripartire. Ci trovi l'Italia maccheronica, caciarona, anarcoide che brama un segnale di ottimismo. Ci trovi un messaggio di un'Italia che è pronta a chiedere scusa al mondo per quest'ultimo ventennio a patto che finisca per sempre.

venerdì 22 febbraio 2013

La puntualità delle banalità



Oggi, con un tempismo eccezionale, mi sono finalmente arrivati (non ne vedevo l'ora) i volantini elettorali.
Di tutto e di più. Soggetto unico: la banalità!
La cosa che davvero mi irrita non è la promessa in se, ma la presunzione di chi scrive di trattare chi riceve come un totale idiota. 
Si parte con il classico candidato del centro destra (leggasi PDL), in cravatta sgargiante, pettinato, con un sorriso a 76 denti che ti chiama "Amico". E ti da del tu!
Gentile candidatodelcentrodestra (tutto attaccato), lei dell'amico a me non me lo da! Iniziamo di qui: io non sono suo amico. Lo dico fin da subito per cautelarmi in caso di processo. Lei, come buona parte dei candidati del centro destra, ha un'attitudine spiccata nel cacciarsi nei pasticci. Se si venisse a sapere che io sono suo amico, potrei avere ripercussione alla mia fedina penale che, al momento, è ancora candida come la neve. E poi non mi dia del tu: io non so nemmeno chi Lei sia, e di questo mi bullo con gli amici del bar.
La proposta a caratteri cubitali: eliminare Equitalia!
Io non so se abolire Equitalia sia giusto o meno, ma le rammento, giusto così perché Lei lo sappia, che la succitata Equitalia è stata istituita dalle ceneri di Riscossione S.P.A, con decreto del 30 settembre 2005, dal governo di un tale che guarda caso è ancora il leader della coalizione che lei rappresenta: Silvio Berlusconi.
Ora delle due l'una: o Lei non lo sa e quindi è un cialtrone che parla di ciò che non conosce, oppure, peggio, lei finge di non saperlo e allora è ancora più cialtrone perché dice cose che non corrispondono al vero.
Bene, ora che mi sono spiegato per bene posso finalmente incazzarmi aprendo il volantino dei centristi di Casini. 
Aiuto!





giovedì 21 febbraio 2013

Vi sta bene!



E' comicissimo vedere tutti i candidati adoperarsi nel tentativo, ormai vano, di demonizzare il movimento 5 stelle e Grillo, il loro Vate.
Si va dal semplice "populista", al più articolato "antipolitico, antipartitco", al più draconiano "dittatore, protofascista". Tutte belle parole nel tentativo di fermare una valanga che si abbatterà imminente e immanente  sulle loro teste.
E' straordinario constatare come Grillo sia diventato il collante tra i poli della politica italiana: basta evocarne il nome per tornare tutti amici, da destra a sinistra, da Casapound a Ingroia: uniti contro il mostro cattivo, l'orco bombarolo, il troll qualunquista.
Si sono accorti solo ora, questi geni dell'ancien regime di casa nostra, che l'elettorato ha svoltato. Non a destra o a sinistra: oltre!
Non basta più demonizzare, intorpidire le acque, sbeffeggiare. Non ce la fa più neppure Berlusconi, battuto su quel campo che sarebbe dovuto essere il suo: la piazza, la battuta, il plebiscito. Non ce la farà mai Bersani, una brava persona, per carità, catapultato in un mondo a cui non interessano più le brave persone. Del Monti da campagna elettorale è meglio neanche parlarne. Maroni è addirittura comico quando ne parla come di una meteora impazzita, di un campione della demagogia. Quando poi gli fanno notare che lui è uno di quelli che minacciavano di pulircisi le terga col tricolore, che vaneggiavano di "Padania Libera", di forche imbiancate, di banche fallimentari, di Belsiti, Trote e amenità varie, allora si cheta e capisce che è finita.
Noi ve l'avevamo detto, ripetuto: arriverà il giorno in cui la corda si spezzerà. Non tiratela troppo! Ricordate che quando gli italiani si scocciano, non usano i forconi, potrebbero iniziare ad usare la testa!




mercoledì 20 febbraio 2013

Il pd sempre in trasferta.





Il rischio è di quelli da far tremare le vene e i polsi: e se vincesse di nuovo Berlusconi?!
E' inutile nascondercelo, l'eventualità c'è. E ce la siamo voluta...
Partivamo a novembre con una percentuale di distacco simile a quella squadra che ha vinto all'andata per 4-0. Il problema è che al ritorno semplicemente non abbiamo giocato. E quelli, poco per volta, hanno recuperato. 
Non ci voleva un genio della comunicazione per capire che questa volta la strategia era chiara, semplice, limpida. Anticiparlo!
Invece no. Probabilmente consigliati da qualche stratega americano, uno di quelli per intenderci che ha studiato nelle blasonate università americane, abbiamo perseguito una condotta suicida.
Signor B. era facile prevedere che avrebbe attaccato sull'IMU, sulle tasse, sul lavoro, sulle baggianate a cui è solito deliziarci. 
E sarebbe bastato che un Bersani qualsiasi, appunto a novembre, avesse detto 4 parole 4 a riguardo. 
Sarebbe stato sufficiente che fosse salito su un qualsiasi predellino, piedistallo, palco o cosa diavolo volete voi, e avesse detto semplicemente: abbasseremo le tasse, ridurremo l'IMU,  garantiremo x posti di lavoro.
Ma lo dovevamo fare allora. Adesso sa di rincorsa, di già sentito.
Qualcuno, lo so, starò pensando: non dobbiamo abbassarci ai livelli di mister B., noi siamo una cosa seria: noi siamo la sinistra!
Il problema, cari amici, è che adesso, proprio perché siamo una cosa seria, stiamo dando prova di inefficacia, di inadeguatezza. 
Siamo lì boccheggianti che cerchiamo di rimanergli dietro come un gregario in salita che fatica a tenere il passo dei campioni.
Lo rincorriamo per l'ennesima volta. 
Come sempre ci tocca giocare la campagna elettorale in trasferta, lontano dalla nostra casa.