martedì 26 febbraio 2013

L'italiano vero




Chi è, come si muove, cosa dice, come lo dice?  E soprattutto: come pensa?
Ieri non abbiamo assistito solo alla tornata elettorale, ma ad un compendio di scienza sociale. Una sorta di grosso documentario, uno di quelli all'Alberto Angela, tanto per capirci. Immaginate la suadente sua voce, una musica barocca si sottofondo e lasciatevi trasportare:

"L'italiano vero" è una specie che, a differenza del muflone e dell'orso marsicano, non ha problemi di estinzione, e anzi, nell'ultimo ventennio, ha visto una crescita demografica senza precedenti per tutte le altre specie viventi. 
Vive prevalentemente in cattività e in ambito urbano o bucolico, in pianura come in altura.
E' organizzato in branco. Il capo viene eletto e si presenta loro in forma spirituale, quasi divina. Generalmente questa guida "dell'italiano vero", non da prova di forza, o di coraggio, ma pare avere qualità di persuasione fuori dal comune. Pare, ma questo non è dato per certo, che qualora questa non bastasse, la guida sarebbe disposta  ad utilizzare metodi di acquisizione previo esborso di denaro.  Grilloch, noto etologo svizzero grande conoscitore "dell'italiano vero",  afferma che tale acquisizione è una peculiarità della specie che vive più a meridione, verso il caldo, mentre quelli che stazionano a nord, sarebbero propensi ad intendere una comunità meno aperta, soprattutto verso quelli del sud.
"L'italiano vero" ha una strana concezione della società che lo circonda. La accetta, ma tende a non condividerla. I maschi paiono essere appassionati di un gioco che alcuni scienziati hanno ribattezzato "calcio", mentre le femmine ad un'esperienza vissuta in terza persona: "i reality".
Ogni cinque anni, ma talora anche prima, "l'italiano vero" viene chiamato a riunione per eleggere il proprio capo. Il succitato Grilloch, ha notato che negli ultimi tempi, per quanto i candidati siano cambiati vorticosamente, la vittoria vada sempre al solito esponente.
Un esemplare ormai anziano che, stranamente, si accoppia frequentemente con esemplari molto più giovani di lui. Alcune addirittura cucciole. 
Nonostante una parvenza democratica, la peculiarità che si riscontra nelle comunità "dell'italiano vero" è la totale impunità degli elementi che ricoprono posizioni di comando, ai quali si affiancano migliaia di altre  figure con compiti non ben specificati, ai quali è oltremodo estesa tale impunità.
In conclusione possiamo affermare con una certa valenza scientifica, che "l'italiano medio" è una specie che, seppure non in pericolo di estinzione come precedentemente detto, abbia una cultura sociale priva di ogni elemento razionale di base che ne farà, nell'arco dei prossimi anni, una specie altamente a rischio anche per via di un fattore aleatorio: la restituzione dell'IMU!




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